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Il 6 giugno 2002, alle ore 04:28 un oggetto proveniente dal cosmo, classificato come meteorite, fu registrato dagli osservatori della Terra.

L’oggetto oltrepassò l’atmosfera terrestre, sorvolò il Mediterraneo orientale in una zona tra Creta e la Libia e si inabissò nel mare alle coordinate di 34° di latitudine Nord e 21° di longitudine Est, ad una profondità di oltre 2.569 metri, liberando una energia pari a 26 chilotoni.

L’evento cosmologico, di per sé assolutamente naturale, come ne avvengono in media una decina all’anno nell’atmosfera della Terra, dopo un iniziale interesse mediatico per essere accaduto vicino ad un’area di forte turbolenza politica, fu dimenticato.

Di esso, per un certo tempo, rimasero solamente delle registrazioni scientifiche negli appositi archivi degli eventi astronomici, a titolo di documentazione negli annali delle osservazioni cosmologiche.

A quel tempo, nessuno poteva immaginare che quella cosa non fosse un normale meteorite bensì una navicella che aveva viaggiato per milioni di anni, forse miliardi di anni, per arrivare sulla Terra con un preciso scopo.

Un boato assordante squarcia la quiete della notte, un rombo che fa tremare le stelle e gela il sangue nelle vene.

Non è un tuono, né il ruggito di un vulcano.

È il suono di un impatto che riscrive le regole della realtà. Tra Creta e la Libia, in un punto preciso del Mediterraneo Orientale, alle coordinate di 34° di latitudine Nord e 21° di longitudine Est, un meteorite precipita in un lampo abbagliante, inabissandosi nelle profondità di oltre 2.569 metri e liberando un’energia pari a 26 chilotoni. La superficie ribolle, ondate concentriche altissime si propagano, ma il vero orrore giace invisibile, sotto il velo di quelle acque agitate.

Quello che segue non è la storia di un disastro naturale, ma l’incubazione di un incubo. Là dove il meteorite si è adagiato, in un silenzio tombale, è nata un’isola vivente. Non è terra emersa, ma un ammasso informe di energia pulsante, con la mente di un bambino capriccioso ma i poteri di un dio. Immaginate la furia incontrollata di un infante onnipotente che distorce spazio e tempo, un’entità primordiale capace di tramutare la realtà in un orrore senza confini.

È in questo incubo che un gruppo di ragazzi, dispersi e intrappolati, lotta per la sopravvivenza.

La loro unica speranza? Una conchiglia di cristallo, un manufatto alieno che emana una luce intermittente, il loro unico legame con un mondo che li crede perduti. Attraverso questa conchiglia, hanno inviato un messaggio. Non un semplice SOS, ma un segnale che ha scosso le fondamenta della Terra, rilevato dagli interferometri di Virgo, rivelando l’esistenza di un’entità al di là della nostra comprensione.

La Terra è impotente, incapace di raggiungerli, di combattere un nemico irraggiungibile.

Le loro vite sono appese a un filo, il loro destino legato a quello dell’isola. La loro battaglia non è con mostri visibili, ma con la psiche instabile di una forza primordiale.

Riusciranno a placare la furia di un bambino che può modellare la realtà, o saranno inghiottiti per sempre dall’orrore senza forma che li circonda? La loro storia è un monito: l’universo è vasto, e alcune delle sue meraviglie più terrificanti attendono solo di essere scoperte.

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