LA FIGLIA DEL BALENIERE di Annamaria “Lilla” Mariotti

genere: FANTASY

Verso la metà del 1800 sulle coste del New England, negli Stati Uniti, si trovava un piccolo villaggio di pescatori, il cui nome è stato ormai dimenticato.  

Era una piccola comunità cattolica di pescatori, prevalentemente balenieri, di uomini e donne con i visi bruciati dal sole ed i corpi provati dal mare e dalle intemperie.
Nel suo piccolo porto vi dondolavano pigramente alcune navi baleniere, mentre altre si trovavano in giro per il mondo in cerca dei grandi cetacei. 

In questo piccolo villaggio viveva una giovane, graziosa ragazza. Alice, l’unica figlia di John, da molti anni comandante di una nave baleniera.   

John era tenuto in grande considerazione nella sua comunità non perché fosse ricco, ma perché era un uomo molto saggio, che aveva una grande esperienza in tutto quello che riguardava il mare. Egli faceva parte del consiglio del villaggio e le sue parole venivano ascoltate da tutti con molto rispetto.

John ed il suo piccolo equipaggio avevano spesso combattuto duramente con il mare ed i venti per cacciare balene, alcune volte insieme ad altre imbarcazioni, altre volte da soli. Ma quando John rientrava al suo villaggio dopo una di queste dure spedizioni, l’amore di sua moglie Therese e di sua figlia Alice lo ricompensavano ampiamente di tutti i sacrifici e le privazioni che aveva dovuto sopportare.  Egli ringraziava Dio ogni giorno per avergli donato queste due donne; lui viveva per loro, niente altro esisteva per lui. E anche loro lo ricambiavano con grande affetto.

Ma quanta sofferenza, nelle notti di tempesta quando si recavano al porto sotto il vento e la pioggia, insieme a tutti gli abitanti del villaggio in attesa di vedere spuntare una vela tra un lampo e l’altro per poi vederla sparire di nuovo nel buio della notte, finché piano, piano riusciva ad accostarsi al molo e qualcuno tirava un sospiro di sollievo nel vedere i suoi uomini finalmente salvi.     

Tra l’equipaggio di John si trovava Henry, un giovane baleniere che un giorno, a casa del suo capitano, incontrò Alice e se innamorò. Il loro era un amore giovane ed innocente ed era facile incontrarli, mano nella mano, mentre passeggiavano lungo la spiaggia, guardandosi teneramente negli occhi.    

Ma un altro giovane pescatore del villaggio aveva posto gli occhi su Alice.  Il suo nome era Anthony ed era il migliore amico di Henry fin dall’infanzia, ma poco a poco, vedendoli sempre insieme, la sua amicizia si tramutò in gelosia, e in rabbia, che lui riusciva a nascondere molto bene, così bene che un giorno Henry gli confidò che al ritorno del prossimo viaggio avrebbe chiesto a John la mano di sua figlia, pregandolo però di mantenere il segreto. Anthony si finse sorpreso e si congratulò con l’amico, ma immediatamente si rese conto che doveva prendere una decisione.   

Così batté una pacca sulla spalla di Henry   e gli propose, ridendo, di andare insieme il giorno dopo a tirare su le nasse delle aragoste con la sua piccola barca, aggiungendo che sarebbe stata una breve e piacevole gita, e che avrebbe potuto parlargli ancora di Alice.    Henry accettò e la mattina seguente, di buon’ora, i due amici salirono sulla barca di Anthony e si allontanarono lungo la costa, parlando e ridendo, quando, all’improvviso Anthony sollevò una delle grosse pietre che usava per affondare le nasse e colpì ripetutamente Henry alla testa. Il giovane morì subito e Anthony appesantì i suoi vestiti con altre pietre e lo buttò fuori bordo, poi tornò a terra remando vigorosamente e gridando che era successa una disgrazia, che la barca aveva fatto un brusco movimento e che Henry era scivolato battendo la testa ed era poi caduto in mare, che lui lo aveva cercato e chiamato, ma senza risultato.

La gente del posto accettò il fatto, era una disgrazia, come ne succedevano tante in mare e nessuno poteva farci niente. 

Il cuore di Alice era a pezzi, come quello di tante altre donne del villaggio che avevano perso il loro uomo in mare prima di lei.      

Il freddo vento del nord venne e passò, esplose la primavera, seguita dalla calda estate, e la vita andava avanti tra arrivi e partenze delle baleniere e l’attività dei pescatori, così i mesi passarono.  
Un giorno una delle navi tornò con uno strano carico: avevano trovato in mare una scultura di legno, un po’ corrosa dalla salsedine, che rappresentava un uomo con le braccia alzate, come se fosse crocifisso.  Non aveva la croce, ma per tutti fu subito l’immagine stessa del Cristo, così tutto il villaggio gridò al miracolo e l’immagine fu portata in chiesa.  

La gente del villaggio non aveva dubbi e chiesero al Parroco di mettere il Cristo sull’altare principale.    Gli uomini costruirono una croce con lo stesso legno delle loro navi e quella diventò l’immagine più venerata della Chiesa.

Ancora una volta le stagioni si alternarono e passarono i mesi. 

E le baleniere ancora partivano arrivavano con il loro prezioso carico di olio, ma qualcuno non tornava più.

Anthony avvicinò Alice, dapprima mostrandole comprensione per il suo dolore e diventando, pian piano, sempre più assiduo nel nome della sua fraterna amicizia con Henry.

Alice aveva il cuore spezzato, ma il tempo è una grande medicina, la storia di Henry svanì nel ricordo, l’amicizia di Anthony si tramutò in corteggiamento e Alice accettò la sua corte, finché lui le chiese di sposarlo e lei accettò.   

Le due famiglie parlarono tra di loro e furono presi gli accordi per il matrimonio, che sarebbe avvenuto l’estate seguente. Anthony era al settimo cielo, il suo sogno si era avverato.  
Finalmente venne il gran giorno in un soleggiato mattino estivo.   Alice era radiosa nel suo abito da sposa e John e Therese la guardavano con orgoglio, felici per la loro figliola, finalmente sorridente e felice. Tutto il villaggio era in chiesa, che era stata addobbata con grande profusione di fiori dagli amici della sposa per festeggiare quella famiglia così amata da tutti. Tutto era splendente e magnifico in quella chiesa dominata dal grande Cristo sull’altare maggiore.  

 La cerimonia iniziò e tutto procedeva come di consueto, finché il prete fece la domanda di rito:

“Anthony, vuoi prendere Alice come tua sposa?” 

In quel momento, improvvisamente la temperatura nella chiesa diventò gelida e dal fondo della chiesa cominciarono a provenire rumori di gente che si alzava dalle panche e che urlava. Anthony e Alice si voltarono per vedere cosa stava succedendo, non riuscendo a capire la causa di tutto quel movimento, poi Anthony si girò verso il punto dove tutti guardavano: l’altare maggiore. 

Improvvisamente sbiancò.  Il Cristo aveva liberato il braccio destro dalla croce e puntava il suo dito proprio verso Anthony, che non vide il volto del Cristo, ma il volto di Henry.    
Spaventato a morte, Anthony guardò Alice negli occhi, ma non riuscì a sopportare il suo sguardo, e, ormai in preda al delirio, corse fuori dalla chiesa urlando e piangendo finché raggiunse il bordo della scogliera,  saltò nell’aria dove rimase per un attimo sospeso, come un uccello,  poi finì rovinosamente sugli scogli sottostanti e sparì nell’Oceano.

LA FIGLIA DEL BALENIERE è un racconto di Annamaria “Lilla” Mariotti

genere: FANTASY

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