Dopo un avvio paradisiaco dove i luoghi sono descritti in modo impeccabile arriva la nuda e cruda verità. Lucidamente, senza mezzi termini, Teresa descrive la desolazione dei nostri tempi. I giovani, e a volte anche i meno giovani, vivono una vita “virtuale” come se il mondo che li circonda non fosse il loro. Rivalutare i veri valori è una impresa ardua ma ancora possibile. Tanta fiducia trapela dal racconto di Teresa che, memore dei suoi trascorsi di insegnante, non molla mai..come me ci crede e come me crede che insistendo le coscienze si possono smuovere. C’è più bisogno di umanità di quanto in realtà non pensiamo. Brava ancora una volta. Grazie
Graziano, sono commossa dall’intensità del Tuo commento! Le “crocerossine multicolor” con i “piccoli obiettori” hanno fatto centro in un cuore magico che continuerà a portare avanti il cambiamento. Ti ringrazio. ? M.T.Necchi
Bello Tere, letto due volte. Mi sembra di passare dal leggere una fiaba alla ns brutta realtà..e viceversa ma sempre poi con un finale di speranza e leggerezza. ..sei bravissima…credo proprio che questo sia il mio preferito.?
Che dire, inizio fantastico che ti porta a sognare di un mondo magnifico e magico, dove luce e colori la fanno da padroni portandoti, però, repentinamente con un brusco risveglio, alla realtà dei nostri giorni. Analisi, a volte impietosa e giusta, della nostra quotidianità, dove la tecnologia la fa da padrona, facendoci dimenticare i veri valori della vita. Io vedo ogni giorno persone che si chiudono in mondi virtuali dimenticandosi di vivere veramente. Brava Teresa, hai usato parole che gridano forte:” riprendiamoci la nostra umanità e torniamo ad essere vivi”.
“Luci del Nord” di Maria Teresa Necchi. È un racconto accattivante, fresco, coinvolgente, con descrizioni incantevoli, dove la realtà si unisce alla fantasia portando lontano nei luoghi e nel tempo, invitando a sognare e facendo riflettere su frasi come, per citarne una, “sarà veramente dura cercare di raddrizzarlo questo mondo”.
Bellissima analisi della nostra società fatta con pungente ironia dalle note comunque allegre. La descrizione del paesaggio nordico iniziale è sublime…il messaggio di cambiamento arriva diretto ed è contagioso. Mi uniro’ per brindare all’Utepils ?. Aspetto il prossimo racconto.
Roberto, brinderemo insieme all’insegna del cambiamento. Sono lieta che la descrizione iniziale ti sia piaciuta: non mi stanco mai di “ottimizzare” – come dico io – ciò che scrivo, soprattutto prestando attenzione al lessico. Ci “sentiamo” al prossimo racconto! Ti aspetto.
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Graziano
Dopo un avvio paradisiaco dove i luoghi sono descritti in modo impeccabile arriva la nuda e cruda verità. Lucidamente, senza mezzi termini, Teresa descrive la desolazione dei nostri tempi. I giovani, e a volte anche i meno giovani, vivono una vita “virtuale” come se il mondo che li circonda non fosse il loro. Rivalutare i veri valori è una impresa ardua ma ancora possibile. Tanta fiducia trapela dal racconto di Teresa che, memore dei suoi trascorsi di insegnante, non molla mai..come me ci crede e come me crede che insistendo le coscienze si possono smuovere. C’è più bisogno di umanità di quanto in realtà non pensiamo. Brava ancora una volta. Grazie
M.T. Necchi
Graziano, sono commossa dall’intensità del Tuo commento! Le “crocerossine multicolor” con i “piccoli obiettori” hanno fatto centro in un cuore magico che continuerà a portare avanti il cambiamento. Ti ringrazio. ? M.T.Necchi
Cristina'67
Bello Tere, letto due volte. Mi sembra di passare dal leggere una fiaba alla ns brutta realtà..e viceversa ma sempre poi con un finale di speranza e leggerezza. ..sei bravissima…credo proprio che questo sia il mio preferito.?
Mauro
Complimenti Teresa…
Carmen
Che dire, inizio fantastico che ti porta a sognare di un mondo magnifico e magico, dove luce e colori la fanno da padroni portandoti, però, repentinamente con un brusco risveglio, alla realtà dei nostri giorni. Analisi, a volte impietosa e giusta, della nostra quotidianità, dove la tecnologia la fa da padrona, facendoci dimenticare i veri valori della vita. Io vedo ogni giorno persone che si chiudono in mondi virtuali dimenticandosi di vivere veramente. Brava Teresa, hai usato parole che gridano forte:” riprendiamoci la nostra umanità e torniamo ad essere vivi”.
Anna Francesi
“Luci del Nord” di Maria Teresa Necchi. È un racconto accattivante, fresco, coinvolgente, con descrizioni incantevoli, dove la realtà si unisce alla fantasia portando lontano nei luoghi e nel tempo, invitando a sognare e facendo riflettere su frasi come, per citarne una, “sarà veramente dura cercare di raddrizzarlo questo mondo”.
Roberto Belotti
Bellissima analisi della nostra società fatta con pungente ironia dalle note comunque allegre. La descrizione del paesaggio nordico iniziale è sublime…il messaggio di cambiamento arriva diretto ed è contagioso. Mi uniro’ per brindare all’Utepils ?. Aspetto il prossimo racconto.
M.T. Necchi
Roberto, brinderemo insieme all’insegna del cambiamento. Sono lieta che la descrizione iniziale ti sia piaciuta: non mi stanco mai di “ottimizzare” – come dico io – ciò che scrivo, soprattutto prestando attenzione al lessico. Ci “sentiamo” al prossimo racconto! Ti aspetto.