SAMI E IL PIANETA DEI PALLONCINI di Pamela Mariani

genere: INFANZIA E ADOLESCENZA

Sami quella sera proprio non riusciva a dormire.

Per lui, come per tutti gli altri bambini della città, era la vigilia del giorno più bello dell’anno dopo il Natale: la festa del Patrono!

Non stava più nella pelle!

Non solo perché non sarebbe andato a scuola, ma soprattutto perché stava per immergersi nel cosiddetto “Paese dei Balocchi”.

Il mattino seguente, infatti, si svegliò prestissimo e, in preda all’euforia, corse a tirare giù dal letto tutti gli altri: voleva immediatamente uscire a fare un giro!

Dalla finestra della sua cameretta poteva già sentire il via vai dei furgoncini, dei carrelli trasportatori della merce più svariata ed il vociferare dei venditori, che stavano tutti indaffarati a preparare le loro splendide bancarelle.

«Dai su presto, presto andiamo!» esclamò, Sami era davvero emozionato!

Fuori era tutto un mondo colorato, pieno zeppo di merci e prodotti di ogni tipo, dalle cianfrusaglie più bizzarre all’abbigliamento di ogni genere e misura.

Gli odori forti di caramelle e zucchero filato entravano fin dentro casa e mettevano di buon umore.

Sami avrebbe voluto comprare proprio tutto!

Il nonno lo accontentò ed uscì con lui a fare un giro per la fiera.

Sami gli tirava la mano un attimo verso la bancarella delle automobiline e un attimo dopo verso quella dei dolciumi. Poi correva veloce in direzione dell’uomo che suonava quattro strumenti contemporaneamente e rimaneva a bocca aperta a guardarlo, fino a che, all’improvviso, la sua attenzione era catturata da qualcos’altro.

Allora, via, strattonava il nonno di qua e di là, magari tra le magliette con le caricature dei calciatori, per cercare il suo preferito.

Sami, però, sapeva benissimo quali erano gli accordi: poteva scegliere solo una cosa da comprare!

Sgranocchiando noccioline zuccherate si guardava intorno indeciso su cosa fare.

C’era davvero tanta folla e a stento, lui che era piccolino, riusciva a vedere bene tutto ciò che quelle grandi fiere potevano offrirgli.

Nel frastuono generale, scrutava attento l’enorme varietà di merce.

Stava passando in rassegna tutto minuziosamente, facendo le sue mille considerazioni, quando, da lontano, scorse un mucchio di bellissimi palloncini colorati, che facevano capolino al di sopra delle teste delle persone, sporgendo oltre le mura cittadine.

Ce n’erano davvero di ogni forma, colore e personaggio.

«Ecco nonno ho deciso: voglio un palloncino stupendo!» esclamò Sami tutto convinto!

Si avvicinò all’omino dei palloncini e gli indicò con il ditino quale voleva.

La Ferrari rossa fiammante si rivelò un’ottima scelta! Sfrecciava sopra a tutto e a tutti e Sami si divertiva da pazzi ad imitarne il rumore del motore.

Di tanto in tanto l’appoggiava su qualche tendone per poi fargli compiere dei giri da circuito di formula 1.

Quanto si divertiva!

Ad ogni persona che il nonno incontrava Sami mostrava fiero il suo palloncino, ed ai bambini che ne avevano altri lui presentava il suo, orgoglioso di avere il palloncino più bello di tutti.

Ad un certo punto stava giocando entusiasta quando sentì un bambino gridare.

Guardò in quella direzione e notò che un palloncino era volato via dalla mano del bimbo, che disperato piangeva.

“Sicuramente era il palloncino di quel bimbo” pensò Sami tra sé e sé. “Poverino! A me non capiterà. Lo terrò ben saldo e non lo lascerò mai andare!”

E riprese a giocare con la sua bella Ferrari, canticchiando e saltellando a fianco di suo nonno.

All’improvviso però si alzò una grande folata di vento, così grande che i tendoni delle bancarelle tremarono, alcune magliette caddero a terra, le borse appese oscillarono ed era tutto un suonare e tintinnare di campanellini in rame, che suonavano e svolazzavano all’impazzata.

Il colpo di vento fu così improvviso e forte che strappò via il palloncino dalla mano di Sami.

«Nooooo!» gridò Sami con tutta la voce che aveva nel suo corpicino, mentre con lo sguardo e gli occhi pieni di lacrime guardava il suo bel palloncino allontanarsi alto alto in cielo, oscillando a zig-zag di qua e di là, sempre più lontano da lui.

Continuò a fissarlo con lo sguardo, finché le lacrime che gli riempivano gli occhi glielo consentirono, mentre piangeva disperato.

A nulla valse il tentativo del nonno di comprargliene un altro. Lui voleva proprio quello, solo quello: il suo.

Non si rassegnava e non riusciva a smettere di piangere.

Guardava in cielo cercandolo tra le cime degli alberi o tra gli archi del campanile, ma niente da fare.

Ogni tanto ne vedeva un altro sollevarsi in alto e diventare un puntino impercettibile fino a scomparire, proprio come il suo, ma questo non lo aiutava affatto. Lui pensava sempre e soltanto alla sua splendida Ferrari rossa, compagna di giochi per solo mezza giornata.

Sami quella sera non volle cenare, non aveva appetito. Si sentiva triste e pian piano sempre più arrabbiato.

“Perché se n’è voluto scappare via? Non si stava forse divertendo con me?” pensava tra sé e sé.

“Non sono stato forse abbastanza attento a lui? Non l’ho tenuto al sicuro?” si chiedeva sconsolato.

Il nonno allora lo prese amorevolmente sulle sue ginocchia e accarezzandolo gli disse:

«Vedi Sami, io sono certo che anche al tuo palloncino è dispiaciuto molto di essersi allontanato da te, ma è stato costretto!»

«Come nonno, non capisco! Costretto? E da chi?» disse Sami asciugandosi le lacrime.

«Il tuo palloncino, come tutti i palloncini, aveva una missione ed è stato chiamato per compierla».

Sami ascoltava con sempre più attenzione le parole del nonno, che con dolcezza proseguì:

«Devi sapere che ognuno di loro ha un compito da svolgere nel pianeta dei palloncini».

«Il pianeta dei palloncini? E che cos’è?» chiese Sami con un’espressione di stupore.

«E’ il pianeta dove vanno a finire tutti i palloncini che volano via dalle mani dei loro bambini.

All’inizio la separazione è dolorosa per entrambi, sia per i bambini, che piangono moltissimo quando perdono il loro palloncino, proprio come hai fatto tu Sami, ma anche per i palloncini stessi, che si divertivano e stavano bene con i loro padroncini».

Sami ascoltava attento e perplesso ogni parola del suo adorato nonno.

«Ma la missione è la missione e non possono mancare al loro dovere! Vedi Sami, ogni palloncino è fondamentale nel pianeta dei palloncini ed ha il suo compito da svolgere» proseguì il nonno con tono pacato ma risoluto.

«Ed il mio che compito ha nonno?» chiese Sami incuriosito.

«La tua bella e veloce Ferrari è stata chiamata per spostare la luna nel cielo. Il furgoncino che se ne occupava prima di lui deve essersi senz’altro rotto e la luna non può mica restarne senza. Lei non si ferma mai. Cresce e cala continuamente e gira nel cielo per illuminare le notti più buie. Ogni palloncino è indispensabile nel pianeta e senza di loro le nuvole, le stelle e gli astri non riuscirebbero a spostarsi e noi avremmo un cielo spento e privo di tutto!»

Sami ascoltò con molta attenzione la storia che suo nonno gli aveva raccontato e si sentiva leggermente più sereno.  

In verità, in testa aveva ancora tante domande e dubbi e nel suo cuore c’era ancora un po’ di malinconia, ma non gli veniva più da piangere.

Il nonno lo abbracciò stretto e con un sorriso dolce lo accompagnò a letto.

Sami rimase a lungo sveglio quella notte, a guardare dal suo lettino il pezzettino di cielo che si vedeva fuori dalla finestra, pensando alla storia raccontata dal nonno.

Ed ecco che dal buio intenso del cielo fece capolino una bella luna quasi piena.

Sami sorrise.

S’immaginò il suo bel palloncino rosso fiammante che l’aveva aiutata ad uscire fuori dalle nuvole e che l’avrebbe portata a spasso nel cielo per tutta la notte, tra le stelline luminose.

“Buona notte palloncino!” sospirò tra sé e sé.

Mentre pensava al pianeta dei palloncini, colorati ed indaffarati, in qualche punto lontano del cosmo, era come se lo sentisse ancora vicino.

Anzi, si reputava persino fortunato ad avere avuto, se pur per poco tempo, l’opportunità di tenere tra le mani un palloncino così importante e prezioso.

Finalmente, con la testa ed il cuore più leggeri, riuscì ad addormentarsi sereno.

SAMI E IL PIANETA DEI PALLONCINI di Pamela Mariani

genere: INFANZIA E ADOLESCENZA

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