LA COPPIA di Alessandro Acampora (anni dieci – prima media)

Era una giornata molto calda nel deserto di Neobarbaria.

Jartin e il suo fidato dinosauro Kartor stavano attraversando le dune infuocate dal sole.

Avevano camminato per giorni in cerca di un fresco riparo e inaspettatamente trovarono una montagna ricoperta di ghiaccio.

Salirono sulla montagna, ma a metà del percorso videro una rupe dove si stavano avvicinando degli imponenti mammut.

Il mammut capo si accorse della presenza di Jartin e Kartor e chiamò tutto il branco per circondarli.

I due amici si guardarono in faccia, poi Jartin saltò sopra uno dei mammut, lo afferrò per il collo e lo colpì sui fianchi con gli stivali di pelle. L’animale si agitò, corse verso sinistra dove si trovavano sei mammut e li spinse con forza giù per il dirupo.

Nello stesso momento in cui i mammut caddero, anche il mammut che Jartin stava cavalcando scivolò su una lastra di ghiaccio portandosi dietro il ragazzo. Kartor, spaventato e confuso, si riempì il cuore di pena per il suo compagno, ma nell’istante in cui la prima lacrima stava per scendere dai suoi grandi occhi, vide Jartin saltare su dal dirupo e atterrare sulla rupe.

Il dinosauro, rassicurato, si girò di scatto e lanciò uno sguardo di fuoco al resto del branco. Corse verso di loro e sferrò il suo temibile colpo di coda colpendo i rimanenti mammut che caddero anch’essi nel dirupo.

Quando Jartin salì di nuovo sul dorso di Kartor si accorse che il capo era ancora sulla rupe. L’animale li guardava impietrito e allo stesso tempo infuriato e iniziò a correre verso di loro. Allora Jartin saltò dal dinosauro al mammut e infilzò la lama della sua spada nel collo dell’animale.

I due compagni ripresero il cammino.

Dovevano raggiungere Luceria, una città di marmo costruita sulle rive dell’Oceano dei Tritoni, per prendere la Pietra Lucente, l’ultimo frammento della Stella del Deserto che serviva ad aprire il Tempio di Sabbia.

Jartin e Kartor erano stati mandati dagli spiriti dei loro avi per recuperare un oggetto mistico nascosto nel Tempio che serviva per salvare il Mondo dei Lucertoloni al quale apparteneva Kartor.

A tarda notte, arrivarono in un piccolo paesino con casette di legno. Sulla via principale c’era un cartello con scritto SMALLROUND. 

Bussarono alle porte di case e fattorie, ma nessuno li ospitò perché gli abitanti avevano paura di Kartor, un dinosauro gigante e dall’aspetto feroce.

Alla fine, bussarono a una fattoria che li ospitò. Infatti, i proprietari avevano un allevamento di rettili: lucertoloni simili a dinosauri come Kartor, draghi, serpenti striscianti e serpenti alati.

I viaggiatori andarono a riposare nel capanno degli attrezzi. Il sonno durò circa due ore quando venne interrotto dal ruggito di un drago.

I due si affrettarono a uscire e videro una Viverna che stava bruciando, con il suo getto di fuoco, le abitazioni del villaggio.

Jartin e Kartor iniziarono a scappare verso un’alta montagna che si intravedeva all’orizzonte.

Passarono cinque giorni di cammino e finalmente arrivarono ai piedi della montagna. Iniziarono a scalarla e in alto, in lontananza, si scorgevano le nuvole.

Quando oltrepassarono le nuvole videro un gigantesco nido. Si avvicinarono di più e scoprirono all’interno delle uova grandi circa due metri.

Poi, da dietro la montagna, sbucò un’altra Viverna e capirono che quello era il suo nido e che lei era la compagna della Viverna maschio che aveva attaccato il villaggio.

A quel punto il drago si accorse degli intrusi e, per difendere le sue uova, li attaccò. Durante lo scontro, i due compagni cercavano di schivare le lingue di fuoco. A un tratto Jartin si mise davanti al drago per attirare la sua attenzione e Kartor con una mossa rapida afferrò con le fauci la coda della Viverna e con forza la scaraventò contro il fianco della montagna.

Da lontano videro il maschio ritornare e si affrettarono a scappare attraverso un tunnel che avevano scoperto dentro la montagna.

Il tunnel assomigliava molto alla foresta in cui Jartin e Kartor si erano incontrati per la prima volta. C’erano alberi, liane che penzolavano e una fredda brezza che scuoteva le foglie.

I due amici ripensarono a quell’incontro: era una notte buia e gelida e Jartin vagava nella foresta in cerca di un riparo. A un tratto vide una grotta che credeva inabitata. Quindi entrò per scaldarsi. Mentre camminava dentro la grotta sentì una folata di aria calda, andò avanti per scoprire da dove veniva questo calore e lì vide un cucciolo di lucertolone che si stava difendendo da una Salamandras Fuocus.

Il ragazzo prese il suo arco e scagliò una freccia contro la salamandra evitandola di proposito. L’animale confuso e spaventato scappò via lasciando in pace il cucciolo.

Jartin si avvicinò alla piccola creatura e la prese in braccio cercando di tranquillizzarla. Capì subito che non aveva i genitori e decise di prenderla con sé.

Da quel giorno i due divennero migliori amici e Jartin chiamò la creatura Kartor che significa essere che resiste al fuoco.

Una volta usciti dal tunnel si diressero verso il mare.

Camminarono lungo la costa per chilometri e chilometri. Improvvisamente trovarono un golfo e decisero di fermarsi a riposare.

Il giorno dopo decisero di ripartire, ma una Tartarugas Gigantis sbucò dall’acqua e attaccò i due. La tartaruga ebbe la meglio e li trascinò entrambi sott’acqua.

Quando ripresero conoscenza capirono che si trovavano nella tana dell’animale marino su una piccola isoletta che affiorava sull’acqua. Si guardarono intorno e non videro nessuno così trattennero il respiro e si tuffarono. Nuotarono verso riva, ma la tartaruga si accorse della loro fuga e iniziò a inseguirli.

L’animale afferrò Jartin per un piede e cercò di trascinarlo via, ma il ragazzo si agrappò al collo di Kartor. In quel momento una donna stava cavalcando un serpente alato sorvolando il mare e vide Jartin e Kartor lottare contro la tartaruga. La donna accorse subito in loro aiuto. Il serpente morse la tartaruga al collo e l’animale si inabissò e sparì sott’acqua.

La donna chiese a Jartin dove erano diretti.

Lui rispose che stavano andando a Luceria.

Allora lei gli disse che proveniva proprio da quella città e che era disposta a portarli là in cambio di un’ampolla piena di saliva di Kartor per poter curare il suo serpente alato che si era ferito alla mascella quando aveva morso la tartaruga. Il ragazzo accettò.

Dopo aver curato il serpente, i quattro si misero in cammino. Il viaggio durò due giorni e finalmente riuscirono a vedere la splendente Luceria.

Quando arrivarono Jartin e Kartor salutarono la donna e il serpente alato e si diressero verso il Palazzo Reale.

Oltrepassarono la gigantesca porta decorata d’oro e d’argento e si avvicinarono al trono dove era seduta sua maestà, il re Lucenio III. All’inizio re Lucenio non accettò la richiesta dei due stranieri: non voleva cedere la Pietra Lucente perché era l’oggetto più prezioso della città.

Jartin, però, gli spiegò che la pietra serviva a salvare il Mondo dei Lucertoloni.

A quel punto il re accettò dato che anche lui aveva un cucciolo di lucertolone domestico ed era affezionato a quelle creature. Allora li condusse nel caveau reale e lo aprì con il suo scettro. La pietra era conservata in uno scrigno su un piedistallo ornato di gemme preziosissime.

Jartin prese la pietra e la mise nella sacca attaccata alla sella di Kartor. I due, impazienti di concludere la missione, salutarono e ringraziarono il re e ripresero il loro cammino.

Passarono due mesi prima che i due amici ritornassero nelle loro terre.

Si avviarono verso il centro del deserto. Capirono che erano arrivati a destinazione quando videro un piedistallo di roccia in mezzo alle dune.

Si avvicinarono e inserirono l’ultimo frammento della Stella del Deserto in una fessura del piedistallo.

In quel momento dal sottosuolo emerse un tempio enorme circondato da tornadi di sabbia. Quando si fermò, i due entrarono e videro una lunga galleria con ai lati delle torce di legno infuocate.

In fondo alla galleria c’era una stanza con uno scettro infilzato in un blocco di granito. Una botola nel soffitto si aprì all’improvviso e ne uscì con un balzo una Tigrus Sciabolus.

L’animale li attaccò, ma Kartor difese l’amico con il suo micidiale colpo di coda. La tigre fu scaraventata contro la parete e svenne. I due allora si avvicinarono alla roccia sulla quale era scolpita una frase:

Jartin e Kartor si guardarono e annuirono con le loro teste. Presero dai lati lo scettro e lo estrassero.

Sul soffitto si formarono dei disegni che dicevano di infilare lo Scettro della Salvezza nella roccia al confine tra i regni di Neobarbaria e il Mondo dei Lucertoloni.

I due si incamminarono.

Quando arrivarono al confine trovarono la grande roccia e con tutte le loro forze riuscirono a infilzarci lo scettro.

A quel punto, dalla gemma posta in cima allo scettro, si sprigionò un raggio di luce azzurra che puntò verso il cielo e da quel raggio si formò una cupola trasparente che andò a coprire i territori di Neobarbaria e del Mondo dei Lucertoloni.

Finalmente, i due regni erano protetti dai Cavalieri Maledetti che da tempo volevano attaccare il Mondo dei Lucertoloni per usare gli abitanti come cavalli da battaglia.

Jartin sapeva che per salvare il mondo del suo amico era necessario che i due regni confinanti si unissero e solo insieme avrebbero potuto entrare nel Tempio di Sabbia, estrarre lo scettro e garantirsi la protezione grazie alla Cupola della Protezione.

La missione era compiuta.

Kartor e i suoi simili non avevano più niente da temere.

Avrebbero potuto continuare a vivere liberi nella loro terra.

I due compagni, finalmente, fecero ritorno a casa felici di questa incredibile avventura.

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